Un edificio ristrutturato nel cuore di un paese del Vercellese, in cui ha sede un’azienda che si occupa di domotica. Qui tutto è automatizzato: le luci si accendono al passaggio, gli schermi informano sul dispendio dell’energia in tempo reale, sulla temperatura e sul meteo.
Gli spazi sono puliti, ordinati, armoniosi. E così i committenti volevano il loro giardino: un luogo dalle forme regolari, simmetriche, senza fronzoli. Ma con picchi di colore.
Ogni paesaggista sa che poche cose in un giardino regalano pulizia e ordine come l’arte topiaria e questo è piano base sul quale si è basato il progetto: palle di Buxus sempervirens, Osmanthus aquifolium e Taxus baccata appollaiate simmetricamente nelle due aiuole create ai piedi dell’edificio, a contorno della scala di ingresso. Altri arbusti sempreverdi – per non spezzare l’armonia anche nei mesi invernali – hanno dato il picco di colore che i committenti desideravano, insieme ad un’altra grande protagonista di questo giardino e delle nostre estati, la Verbena bonariensis.